• Passa al contenuto principale
  • Home
  • Lavori
    • 1970 – 1990
      • Mistero della Fede
      • Mani
      • 30 minuti sulla scalinata di Trinità dei Monti
      • L’incontro
      • Fotogramma recuperato
      • Colloquio sulla vitalità dell’arte
      • Cala il silenzio sul gioco dell’arte
      • Occasione E1
    • 1991 – 2000
      • Flusso instabile del tempo
      • La vertigine del movimento
      • Non frenare
      • Apparenti incontaminazioni
    • 2001 – 2010
      • Memoria di frammenti
      • Natura delle cose
      • Danza del vento
      • Il gioco delle falene
      • Il canto degli inermi
      • Non ci sono confini nella luce
      • Cinetica dell’armonia
      • Una sera fredda con tanto vento
      • Roma, città dell’Angelo
    • 2011 – 2020
      • Frammenti dei 12 mesi
      • Paesaggi
      • Appendisogni
      • Coscienza di una rotta
      • La pausa sonora…
      • Tu giri in gioco
      • Metropoli
      • Piena di te è la curva del silenzio (parte 1) – Fotografia stenopeica
      • Piena di te è la curva del silenzio (parte 2) – Fotografia stenopeica
      • Dialoghi silenti d’autunno
    • 2021 – 2024
      • Nessun rumore…sssh!
      • EGL’IO
      • Del silenzio, per frammenti
      • Requie(m)
    • Video
      • Requie(m) (video 2025)
      • Canto delle stagioni (2023)
      • EGL’IO Video 6’00” (2023)
      • Conversazione in Diatech (2020)
      • dal 2000 al 2019
        • Piena di te è la curva del silenzio parte 2 Video 2’15” (2018)
        • Piena di te è la curva del silenzio parte 1 Video 3’45” (2018)
        • Colloquio sulla vitalità dell’arte Video 4’36” (2018)
        • Dialoghi silenti d’autunno: foliage Video 2’15” (2018)
        • La città perfetta Video 6’20” (2017)
        • Fotografo ciò che sento e penso non fotografo ciò che vedo Video 9’59” (2011)
        • De-Installature Video 10’48” (2005)
        • Help Video 4’12” (2001)
    • Omaggi
  • Eventi e Mostre
  • Sulla Fotografia
  • Biografia
  • Contatti

Giorgio Cutini Fotografo

10 Settembre 2024 by admin-giorgiocutini

“Esposizione alla bellezza”

Libro di Giorgio Cutini e Gilberto Marconi, presentazione di Tommaso Avati, Ed. ephemeria

Prefazione

Il libro fotografico è un prodotto inconsueto, un ibrido che di solito cammina a metà tra due mondi e che aspirando ad appartenere sia a quello delle immagini che a quello delle parole, rischia alla fine di non essere né uno né l’altro. In questo caso però, fin dalle prime righe, capiamo, avvertiamo, e presagiamo che ci troveremo davanti a qualcosa di diverso. Forse perché si respira una certa affinità tra i due, forse perché aleggia una sorta di sensibilità reciproca che impedisce ad entrambi gli artisti di sovrastare; forse perché fotografo e scrittore hanno un’idea dell’arte non dissimile. O forse solo perché quando le idee sono alte e ispirate, che siano scritte o fotografate, a prescindere dai codici insomma arrivano a chi le fruisce come qualcosa di ulteriore, come un di più che prescinde dal medium.

Perché “L’obiettivo della macchina è puntato verso l’esterno ma l’immagine prende forma dentro di sé per cui non si fotografa quel che sta fuori ma quanto si ha in animo”. Ed è esattamente quel che si fa quando si scrive, si tira fuori quanto si ha in animo e si prova a farlo nel modo più preciso ed onesto possibile, cercando di mettere a fuoco il soggetto con la stessa accuratezza del fotografo che gira la ghiera dell’obiettivo. In questo libro allora, i due autori riescono nell’impresa di consegnarci qualcosa di fluido, qualcosa che alla fine pare quasi un prodotto naturale, a cui potremmo persino abituarci.

È insomma come se leggendo queste righe e osservando queste istantanee ci si immergesse in un unicum autentico, e sincero, quasi come se i due fossero una persona sola. “…C’era bisogno che il rullino fosse transitato attraverso il liquido per tirar fuori l’immagine. La scrittura è quel liquido impressionabile che fa emergere le immagini nascoste dentro la narrazione che chi scrive si srotola prima in cuor suo” si dice in queste pagine, ed è proprio il prodigio a cui si assiste qui, dove scrittura e fotografia si fondono in uno strumento solo, dove le istantanee raccontano storie e i racconti evocano immagini. Questo libro è quindi un viaggio nella mente dello scrittore, attraverso racconti, ricordi, pensieri eruditi, aneddoti ed elzeviri. Ma è anche un viaggio tra le immagini oniriche del fotografo, mai eccessive, sempre misurate e intonate, che accompagnano la lettura così come la lettura accompagna loro. Immagini – tanto quelle visive quanto quelle letterarie – che a volte, vale la pena notarlo, sorprendono per la capacità di caricarsi di ironia, di potenza e di mistero e che per tutte queste ragioni sanno farti tornare in mente gli scatti di un grande maestro come Mario Giacomelli.

Tommaso Avati

Archiviato in:Eventi e Mostre

© Copyright 2016 Giorgio Cutini · All Rights Reserved · Tutte le immagini e i contenuti presenti nel sito giorgiocutini.it sono riproducibili e utilizzabili solamente su espresso consenso dell'artista.