A cura di: Francesco Trentini. Edizioni: ephemeria
Nella sua itineranza artistica di autentico wanderer dello sguardo e dello spirito, Giorgio Cutini approda a Villa Pisani. Non un caso, bensì un incontro d’elezione quasi che entrambi, il fotografo e il misterioso organismo della Pisani fossero da tempo in cammino, l’uno verso l’altra. Sì, perchè nel suo intenso percorso di ricerca Cutini ha incominciato abbracciando la dimensione del fotogramma involontario e recuperato, nelle sue verifiche degli anni Settanta, e poi è giunto al definitivo “passaggio di frontiera”, per citare il titolo del manifesto firmato assieme a Gianni Berengo Gardin, Mario Giacomelli, Enzo Carli e altri, per una fotografia di sconfinamento e di superamento di ogni precostituita certezza teorica e tecnica.
E non è forse vero che la singolare villa in forma di palazzo edificata dalla famiglia veneziana dei Pisani tra 1721 e 1756 invoca – con la sua capacità di disorientare i suoi ospiti attraverso giochi ostinati di duplicazione e simmetria – uno spirito disposto a vivere e addirittura cantare la definitiva perdita di un riferimento rigido per bagnarsi definitivamente nell’acqua mai identica a se stessa del divenire? [Leggi di più…] info“Cutini. Canto delle stagioni”