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Giorgio Cutini Fotografo

4 Febbraio 2017 by admin-giorgiocutini

“Il ritardo del tempo”

Campobasso, Galleria Aratro – Università degli Studi del Molise, dal 2 febbraio al 6 marzo 2017, a cura di Lorenzo Canova

L’ARATRO inaugura una mostra personale di Giorgio Cutini dove sono raccolti alcuni cicli fotografici realizzati negli ultimi anni. Cutini lavora prevalentemente con la fotografia in bianco e nero, in opere dove si pone in relazione con la natura e con le metropoli, con la solidità delle architetture e con la mutevolezza dell’acqua, con l’utopia e con il sogno, costruendo edifici impalpabili di città invisibili o smarrendo i suoi paesaggi nella polvere e nel vento del divenire. Cutini cerca dunque di perforare il velo opaco che circonda la nostra percezione del mondo attraverso l’obiettivo della macchina fotografica, strumento che, tuttavia, oltrepassa la sua artificialità e si trasforma in un medium incisivo e personale, un’interfaccia che collabora con l’occhio per trovare una nuova relazione con le cose. Come scrive lo stesso Cutini, la sua ricerca lavora sul rapporto tra la velocità che segna il corso del tempo, “in cui si fotografa un’immagine in movimento, e l’attimo dello scatto: soggetto della foto che diventa subito passato. Il tempo presente è annullato o meglio, è diventato futuro”.

Attraverso la voluta sovraesposizione o sottoesposizione delle sue foto, Cutini non cerca allora di fissare l’attimo che trascorre, come fanno moltissimi altri fotografi, ma di dare un senso al ritardo del tempo con cui il nostro sguardo si trasforma in ricordo, diventando un frammento di quello stesso tempo immagazzinato nei depositi della memoria.

Cutini attraversa quindi l’incertezza sfuggente del nostro essere e del nostro vedere, affronta lo scorrere delle immagini sulla nostra retina, in un moto parafrasato dall’elemento dinamico spesso evocato in queste opere e in una compenetrazione quasi futurista tra l’occhio, l’energia universale e la nostra dimensione interiore, un’intersezione preziosa dove i volti, gli alberi, i corpi e le foglie si mutano in presenze cinetiche non perdute nell’oblio, ma riscattate nella propria fuggevolezza attraverso la scoperta dell’armonia nascosta nell’intreccio segreto delle cose.

Università degli Studi del Molise – Dipartimento di Scienze Umanistiche, Sociali e della Formazione – Galleria Gino Marotta / ARATRO. Archivio delle arti elettroniche laboratorio per l’arte contemporanea

Archiviato in:Eventi e Mostre

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